Sia fatta la tua volontà di Stefano Baldi



sia fatta la tua volontà
Di solito non compro quasi mai i libri con le copertine sgargianti e le fascette colorate che di questi tempi ci tentano da tutti gli scaffali facendo bella mostra di sé e finendo con l’attirare comunque la nostra attenzione. Qualche volta l’ho fatto, e quasi sempre mi hanno delusa.

Stavolta però questo libro mi ha colpita da subito e sono andata diretta a leggermi la quarta di copertina. L’ho comprato sabato e ieri sera l’ho finito, impossibile smettere di leggerlo.
Devo essere sincera: temevo che fosse un libro di quelli con una visione cattolico-integralista delle cose, invece si parla sì di religione ma in maniera garbata e misurata.

Senza girarci troppo intorno, è una storia di cancro, un tumore che colpisce un giovane di 26 anni e gli lascia poche speranze. E’ in parte autobiografico, perché l’autore si è spento a 34 anni proprio a causa del cancro.

Il protagonista è Luca, un ragazzo che forse per paura e per insicurezza vive la propria vita restando ai margini, senza buttarsi mai dentro “alla mischia”.

Fino alla diagnosi, momento in cui si rende conto di non aver fatto tantissime cose che avrebbe voluto fare, perché come tutti ha avuto la mente “programmata a lungo termine” senza poter immaginare che il tempo per lui non sarebbe stato lunghissimo.

Da qui scaturiscono riflessioni molto profonde.

Tutti libri dove si narra una storia di cancro, di solito raccontano anche del cambiamento della visione della vita, che colpisce chi si trova a fare i conti con una grave malattia (ne so qualcosa).

Stefano Baldi lo ha fatto in una maniera così particolare e arguta da farmi venire voglia di strappare alcune pagine del libro per tenerle in tasca.Perché mi ha fatta riflettere andando a scavare fino in fondo in queste sensazioni.

E poi è (era 😦 ) un bravissimo scrittore, il libro tiene con il fiato sospeso, è un romanzo che appassiona e poi continui a pensarci anche dopo averlo posato.Mi dispiace non aver potuto fargli sapere quanto mi sia piaciuto il suo romanzo…

Io posso solo consigliarvi di leggerlo (se avete ancora voglia di leggere un libro sul cancro, mi rendo conto che fin qui ne ho consigliati tantissimi…).
Intanto io lo metto via nello scaffale tra i preferiti da rileggere, mentre idealmente gli dico: “Bravo Stefano, ci hai lasciato qualcosa di molto bello…”

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