Ieri ho pensato che una cosa che non ho mai fatto qui nel blog, dove spesso racconto la mia esperienza di vita senza stomaco ormai da tanti anni, è narrare una mia giornata tipo, con le conseguenze della gastrectomia che comunque ancora impattano sulla mia vita.
Ecco il diario della giornata di ieri, una giornata come tante.
Lunedì 19 febbraio 2018
Ore 6,25
È il momento di fare colazione. Ci ho messo anni per trovare la colazione che non mi facesse sentire male. La colazione per un gastrectomizzato è sempre il momento più difficile. Rappresenta uno dei tanti problemi conseguenti all’esportazione dello stomaco. Io mi trovo bene con pane, marmellata senza zucchero e tè con zucchero di canna. Ovviamente, non può mancare un libro da leggere.

Ore 7,00
Non devo dimenticarmi di preparare gli spuntini da consumare in ufficio. Avrò bisogno di mangiare almeno 4 volte: 2 mele alle 8,30 -9,00. Poi caffè e barretta di cereali alle 10,45 e un pacchetto di crackers alle 12. Per ovvie ragioni uso una bella borsa comoda.

Ore 8,00
Sono in ufficio. La mattinata sarà intensa ma troverò comunque il modo per mangiare negli orari in cui ne ho bisogno.

Ore 10,45
Pausa caffè, anzi quando riesco prendo un cappuccino, tanto quello del distributore automatico non mi dà fastidio, al contrario del latte a colazione.

Ore 13,40
La mattinata in ufficio è finita, ora finalmente posso pranzare tranquilla. Oggi mangio un hamburger di coniglio, verdure saltate in padella e una focaccina. Beh forse ho esagerato un po’ con le verdure, vedremo se mi faranno male, speriamo di no…

Ore 14,15
Adesso inizia il momento più difficile, ovvero quello della digestione. A seconda del picco glicemico conseguente al pasto potrei crollare di sonno per 30 minuti almeno. Può anche darsi che non mi addormenti per nulla, ma devo comunque stare semi-sdraiata perché la pancia diventa pesante e solo stare a riposo può alleviare il fastidio. Intanto leggo, anche se la testa è un pochino più confusa e mi sento le palpebre pesanti.

Ore 16,20
Devo sbrigarmi oggi pomeriggio, perché tra poco ho la visita dall’oculista, quindi è già il momento per la merenda. Mi è andata bene, oggi non ho avuto ipoglicemia (cosa che può accadere come reazione a un picco glicemico troppo alto), quindi tutto è più facile. Mi preparo un caffè e un po’ di biscotti osvego che non fanno alzare troppo la glicemia.

Ore 18,30
Di nuovo a casa. La visita oculistica è andata bene, non ci sono danni al fondo dell’occhio (cosa che temevo visti i picchi glicemici che ho da 14 anni). Ho trovato un oculista simpatico con il quale ho parlato della dumping e lui mi ha chiesto scherzosamente se gradivo una Coca cola… sono felice quando ho a che fare con medici che conoscono i problemi dei gastroresecati.
Ore 19,20
È ora di cena. A volte mangio la pasta di sera altre volte il secondo. Oggi tocca alla pasta con il pesto. Una porzione abbastanza normale. Rispetto a tante altre persone senza stomaco, non mi posso proprio lamentare, perché riesco a mangiare quantità quasi normali di cibo e questo mi ha consentito di riprendere tutti i kg che avevo perso nella prima fase della malattia.

E non può mancare un po’ di insalata fresca…

Ore 20,30
Dopocena, eccomi sul divano. Se tutto va bene riuscirò a rilassarmi un po’ e ad andare a dormire intorno alle 22. Se va male, e spesso capita, a seconda di quanto mi sento la pancia pesante, a breve crollerò a dormire e mi risveglierò solo poco prima di trasferirmi a letto per il riposo notturno.

Ore 22
Non è andata benissimo, mi sono addormentata troppo presto. Dopo un piatto di pasta così, il sonno è inevitabile. Invece se mangio un secondo o pasta e verdure va molto meglio perché la glicemia sale di meno.
***
Questo è il racconto di una mia giornata della settimana lavorativa. Tante volte penso che vorrei essere più dinamica e passare meno tempo tra letto e divano. Ma poi mi rendo conto che è il mio fisico ad averne bisogno e io cerco di non spingere troppo il pedale sull’acceleratore, anche se molto spesso vorrei. Del resto, ormai questi sono i miei ritmi e tutto sommato la mia vita va bene anche così. Ho più tempo per leggere di quando facevo una vita normale… Diverse volte durante la settimana, al pomeriggio esco per camminare un po’ e per non fare una vita troppo sedentaria. Penso che anche quello sia importante. Sicuramente da quando vivo senza stomaco, ho subito una riduzione delle energie disponibili, rispetto a prima. Ma ci si abitua a vivere anche così, non è in fondo un dramma. E, come scrivo sempre, non smetto mai di riflettere su quanto sono fortunata.
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