Il sambuco nero


Circa dieci anni fa, in una noiosa giornata in ufficio, osservando una pianta fuori dalla finestra, mi venne in mente una fiaba che scrissi di getto. Questa fiaba fu poi letta da Massimo Santori, in conclusione di una delle trasmissioni di Moonchild, ed è un ricordo bellissimo per me averla sentita narrare dalla sua voce a notte inoltrata, seguita poi da The Tenant dei Japan. Ho pensato di trascriverla qui, più che altro per avere un ricordo di quel momento. E perché in fondo non sono mai cresciuta…

IL SAMBUCO NERO

Quattro secoli fa, in un paesino dell’Irlanda, avvenne che la casa di una povera famiglia fosse allietata dalla nascita di una bambina, alla quale fu imposto il nome di Damia. La notte stessa il padre, ebbro di felicità, prese la neonata e la portò fino all’alberello di sambuco nero che da anni cresceva lì vicino. Nel silenzio, rotto solo dalle grida di una civetta lontana, l’uomo depose la neonata ai piedi dell’albero e pronunciò queste parole: “Oh figlia adorata, il tuo destino sarà legato a quello di questo sambuco e che nella tua vita dominino prosperità e salute….” Caso volle che proprio quella notte, a poche centinaia di metri da lì, si stesse svolgendo un sabba di streghe e caso volle altresì che la giovanissima strega Malaysia si fosse allontanata dalle altre e avesse udito le parole pronunciate dal padre di Damia. Per gioco, e per provare le proprie arti magiche, Malaysia si ritrovò intenta a mormorare un sortilegio: “Oh piccola infelice, la notte è stellata, la luna è stregata e io dico che all’età di diciotto anni tu ed il sambuco nero morrete insieme.” Il tempo passò e Damia crebbe, diventando prima una bambina bellissima e poi una stupenda ragazza. Finché non compì diciotto anni. Da quel giorno, l’albero cominciò a perdere le foglie e i suoi rami si seccarono. Contemporaneamente, Damia cominciò a farsi sempre più debole. Le gambe non la reggevano più. Il padre si coprì di debiti pur di consultare i migliori medici per la figlia ed un provetto giardiniere per l’albero. Tuttavia, nessuno riuscì a venire a capo di nulla. I genitori di Damia erano disperati. Finché una sera, in cui erano riuniti attorno al fuoco del camino, intenti a parlare sommessamente, udirono grattare alla porta. Il padre di Damia si alzò ed andò ad aprire. Si trovò davanti un bellissimo gatto nero dagli occhi verdi. Senza esitazioni, il gatto entrò in casa. Ignorò i genitori di Damia e si diresse subito verso la stanza della ragazza, come se avesse conosciuto da sempre la casa. Il padre di Damia gli corse dietro per allontanarlo dalla figlia, ma la ragazza si ravvivò alla vista del gatto e volle tenerlo con sé. Appena il gatto e la ragazza rimasero soli nella stanza, avvenne qualcosa di strano. Il gatto si trasformò in una donna dai lunghi capelli neri e dagli scintillanti occhi verdi. Damia la guardò allibita. La donna cominciò a parlare: “Io sono venuta per rimediare ad un errore della mia sorella gemella, che diciotto anni fa si divertì a compiere un sortilegio su di te. Tu ed il sambuco nero, state male per colpa sua, ma io ti insegnerò come liberarti. Prendi ciò che hai di più caro e seppelliscilo vicino al sambuco. Poi prendi un po’ di terra e cospargila sul tuo volto. Quindi, lavati la faccia con dell’acqua nella quale si sia riflessa la luna. E sarai libera.” Un miagolio accompagnò queste parole. La donna divenne di nuovo gatto e se ne andò di corsa. La notte stessa, la debole Damia si trascinò fuori e seppellì vicino alle radici del sambuco nero un ciondolo a forma di scudo. Poi eseguì tutto ciò che la donna-gatto le aveva consigliato. Già dalla mattina seguente, Damia si sentì notevolmente meglio ed ebbe la forza di andare a passeggiare all’aperto e potette constatare che il sambuco nero stava di nuovo germogliando. Damia si diede da fare per ritrovare il gatto nero dagli occhi verdi, ma nessuno lo ritrovò mai da nessuna parte. Perché fosse andato da lei per aiutarla, rimase per sempre un mistero…

© ROSIE

8 commenti

  1. Bellissima…magica e piena di speranza: ecco cosa penso di questa fiaba.
    Ne ho scritta una anche io due anni fa…te la invio via mail, se ti va…

    Un bacio grande.
    Soundandvision

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  2. Bellissima…magica e piena di speranza: ecco cosa penso di questa fiaba.
    Ne ho scritta una anche io due anni fa…te la invio via mail, se ti va…

    Un bacio grande.
    Soundandvision

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  3. fiaba stupenda..forza camden
    volevo dirti che ho postatoe chiarmente-da amico bastardone…ho pubblicato il tuo post-recensione
    ti aspetto un bacioe buon week end
    stef

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  4. Hola…scusa per il ritardo nella risposta,sono tornato a casa solo ieri notte…il libro di Amelie Nothomb l’ho quasi finito e mi è piaciuto davvero un sacco..ho un’amica che mi ha consigliato comunque di leggerli tutti perchè meritano…quindi indirettamente lo faccio anch’io 🙂

    à bientot

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  5. Hola…scusa per il ritardo nella risposta,sono tornato a casa solo ieri notte…il libro di Amelie Nothomb l’ho quasi finito e mi è piaciuto davvero un sacco..ho un’amica che mi ha consigliato comunque di leggerli tutti perchè meritano…quindi indirettamente lo faccio anch’io 🙂

    à bientot

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