Suzanne Vega live in Roma, Villa Ada, cronaca di un’emozione…


Reduce da una bellissima serata, che stavolta ho quasi difficoltà a descrivere. Perché per raccontarla bene per filo e per segno dovrei spiegare tanti anni di ascolti della musica di Suzanne Vega partendo dal 1985, e quello che le sue canzoni hanno significato per me, e forse ci vorrebbe un romanzo…

Comunque proviamo a raccontare quello che riesco, almeno qualche parola la devo scrivere per forza, se no non sarei io…

Dunque all’inizio quando siamo arrivati, il palco era a luci spente e praticamente c’era il vuoto totale davanti, quindi ho avuto la fortuna di posizionarmi in un punto strategico sotto al palco per vedere il concerto appoggiata ad una transenna.

Il concerto di Suzanne è iniziato poco prima delle 23, e appena l’ho vista l’ho trovata molto in forma!! Primo brano,  Marlene on the wall…

La cosa veramente bella di questa concerto è stata il fatto che, essendo lo spettacolo basato sulle raccolte antologiche Close Up vol. 1- 2 – 3, dove Suzanne ha rivisitato in chiave acustica molti dei suoi successi, la scaletta ha pescato a piene mani dai suoi primi album. Brani che fanno da sempre parte della mia vita, come The Queen and The Soldier, Small blue Thing, Some Journey, Gipsy … quindi praticamente un’emozione dopo l’altra!

Suzanne era accompagnata dal chitarrista irlandese Gerry Leonard che, come potete vedere dall foto qui sopra, esibiva un look davvero originale! 

Recentemente Suzanne Vega si è esibita nei teatri off Broadway con una piece nella quale ha interpretato la scrittrice statunitense Carlson McCullers e una parte dello concerto di ieri è stata dedicata ai nuovo brani tratti da questo spettacolo: New York is my destination, Ann Marie, Harper Lee e Suzanne per interpretare il personaggio ha giocato un po’ con una sigaretta, cosa che di certo non è una sua consuetudine sul palco.
Ogni tanto mi veniva in mente il suo concerto che avevo visto a Sesto San Giovanni nel 1993, ed era un’altra epoca. Quello di ieri, visto molto più da vicino, aveva un’atmosfera molto molto carina.

Altri punti salienti dello spettacolo sono stati i suoi interventi di presentazione dei brani, prontamente tradotti dal suo amico Valerio Piccolo, che da anni collabora con Suzanne Vega per traduzioni, presentazioni, ecc.

Notatelo in questa foto di ieri, e in quella scattata alla FNAC di Milano nel 2000, insomma è cambiato un pochettino…  Comunque negli intermezzi, Valerio si premurava di tradurre tutto quanto diceva Suzanne, ma lei era estremamente attenta e insisteva che ogni cosa venisse tradotta parola per parola, compresa la lunghissima storia del rituale di purificazione cui è andato in contro il suo gatto morto dopo 17 anni, e deposto da sua madre su una zattera poi data alle fiamme e lasciata andare alla deriva su un fiume, per un funerale vichingo…tutto questo per introdurre il brano Tombstone.
Valerio Piccolo di recente ha inciso un brano che si chiama Suono nell’Aria – Freeze Tag che ieri ha interpretato insieme alla Vega.

Altri brani eseguiti: When heroes go down, Caramel, Frank & Ava, Blood Makes Noise, The Man Who Played God, oltre ai grandi successi Luka e Tom’s Diner. E uno dei miei preferiti, In Liverpool…

Alla fine sembrava davvero che il concerto fosse terminato, ma Suzanne è tornata per regalarci ancora due brani: Calypso e Solitude Standing…bellissimi.

Per concludere ecco un assaggio della serata, in uno splendido video che ho trovato su you tube:

7 commenti

  1. Finalmente, una cantante che conosco e che piace molto anche a me!!!
    Pensa che ho pure le sue cassette! Bei momenti! Grazie ancora per gli auguri, non sai che piacere mi hai fatto, davvero!

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  2. Si capisce da come ne parli (o meglio, scrivi) che è stata una serata speciale:-)
    Di questa cantante conosco solo una canzone cioè "Luka" e devo dire che mi piace molto!Mia madre, quando ero piccola, la canticchiava spesso:-)
    Un bacione,
    Giulia.

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  3. Innoallavita: anche io ho le cassette che comprai negli anni 80, poi mi sono ricomprata i cd, perché la sua musica fa sempre comunque parte della mia vita.
    Un abbraccio!

    Giulia: Luka è senz'altro la sua canzone più conosciuta, ma andando ad ascoltare i suoi dischi ci sono tante altre perle. Purtroppo molto spesso un cantante viene sempre associato alla sua canzone più famosa, come i REM con Losing My Religion…Grazie per essere passata!

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  4. I live son sempre un'emozione. Hai fatto bene ad andare!
    Anche io son reduce da un bel live, appena ho due minuti ne approfitterò per raccontarlo 🙂

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  5. Giorgia: come ti capisco. Pensa che lei suonò a Roma (tra le altre volte) anche il 19/07/2004 a Villa Pamphili e io ero in ospedale in attesa di essere operata…che tristezza quella sera. Diciamo che per fortuna c'è sempre una seconda opportunità…

    Sound: grazie e anche io davvero sono stata proprio contenta.

    LadySmith: è verissimo e i concerti sono un po' come il carburante che fa andare un po' più avanti del solito, tra tante giornate noiose…

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